Essere consapevoli della propria formazione

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Formazione 1 – “Essere consapevoli della propria formazione”

A tutti, in ambito lavorativo, è capitato di frequentare un corso di aggiornamento o un corso di formazione a cui partecipano magari anche altri colleghi.

Al  termine del corso solitamente si riceve un attestato di frequenza, poi  quello che si è imparato andrebbe utilizzato, almeno in teoria.

Una delle questioni che occorrerebbe porsi, sia quando si organizza un corso di formazione, sia quando lo si frequenta, è la sua trasferibilità. Chiediamoci se frequentare un corso di formazione significa solo  imparare qualcosa di nuovo o riuscire a trasferire le conoscenze nella propria vita reale e lavorativa. 

Ovviamente entrambe le cose sono importanti.

Ma quanto viene veramente utilizzato di un programma di formazione o di aggiornamento?

I ricercatori sostengono che solo una percentuale compresa tra il 10 e il 30% dell’offerta formativa ha una sorta di impatto su chi ne usufruisce.

Allora perché spendere tanto nella formazione?

E come spendere meglio?

Quando si parla di formazione occorre tenere presente molte variabili e tanti aspetti che in essa confluiscono: chi la organizza, chi ne è destinatario, chi la offre come docente.

Spesso sono i dirigenti a stimolare alla formazione e la loro percezione, il loro punto di vista è importante, perché promuovono una formazione per la loro strategia di governance del loro istituto.

Tuttavia, anche per un dirigente, non ci si può fermare a questo e soprattutto non si può essere troppo ottimisti sulla formazione vera dei propri sottoposti. 

L’essere legati all’idea di un monte ore obbligatorio da svolgere ogni anno può portare a perdere di vista il significato vero della formazione, concentrandosi maggiormente all’adempimento di un “dovere” e al raggiungimento del monte ore richiesto.

Ma cosa ha veramente significato  per chi si accinge a frequentare un corso di formazione?

Dal punto di vista di chi si accinge a frequentare un corso di formazione, cosa aiuta, quando si decide di imparare qualcosa?

In cosa si potrà poi utilizzare questa conoscenza?

Cosa produce un vero cambiamento?

Qui entra in gioco la motivazione.

E’ un indicatore chiave.

La motivazione è il desiderio che spinge a fare qualcosa.

In ambito lavorativo è il desiderio di fare qualcosa che abbia un impatto positivo sul proprio lavoro.

Altro indicatore chiave è l’ambiente di lavoro, in quanto l’ambiente di lavoro può sostenere, supportare, svolgendo un ruolo facilitatore, oppure al contrario, addirittura ostacolare una formazione produttiva nella sua applicazione.

Una persona troppo formata in un contesto di team poco formato, non solo non riesce ad applicare i cambiamenti che dovrebbero essere naturale conseguenza delle competenze acquisite nella formazione, ma potrebbe addirittura essere ostacolata a farlo, perché si discosta troppo da un ambiente omogeneo che non ha alcun interesse al cambiamento.

Quindi paradossalmente chi è troppo formato rispetto all’ambiente di lavoro finisce per essere una “voce fuori dal coro” che tende poi ad essere isolata, piuttosto che imitata.

ESSERE CONSAPEVOLI DELLA PROPRIA FORMAZIONE.

Dove vuoi arrivare dal punto in cui ti trovi?

Questa è la domanda che chiunque inizi un percorso formativo dovrebbe porsi quando, specie se è un percorso impegnativo, impiegherà molto del proprio tempo e della propria energia.

Un primo passo è riflettere sulla propria esperienza, quali sono le proprie aspettative all’inizio, durante e dopo il percorso.

Riflettere sugli  aspetti positivi e negativi.

  • E’ stato tempo perso oppure ho imparato qualcosa di utile?
  • Cosa ti ha portato a frequantare quel corso?
  • Qual è stata la tua motivazione iniziale?
  • Il percorso ha migliorato la tua formazione?
  • Il contenuto corrisponde alla tua esperienza lavorativa?
  • E’ credibile?
  • Le tecniche e gli strumenti offerti riflettono la tua situazione?
  • Ti ha ispirato?
  • Hai avuto l’opportunità di mettere in pratica le abilità acquisite?
  • Hai ricevuto feedback, aiuto dagli altri partecipanti?
  • L’ambiante, il contesto in cui tu lavori ti aiuta e ti facilita oppure no?
  • Quello che stai imparando o hai imparato ha avuto un impatto e un valore aggiunto?
Maria Grazia Cavallino

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