Apprendimento e cambiamento

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Formazione 2 – “Apprendimento e cambiamento…una questione di trasferimento di conoscenza”

Il trasferimento di un apprendimento è una questione fondamentale di cui tenere conto quando si parla di formazione ed è sicuramente un processo molto dinamico e complesso.

Riguarda la ricaduta della formazione sul lavoro e come ne migliora la performance.

E’ il momento chiave che trasforma una conoscenza acquisita in una applicazione nei comportamenti e nel “fare” della vita lavorativa.

Chi si occupa di formazione dovrebbe chiarire innanzi tutto a se stesso se è interessato esclusivamente all’apprendimento o piuttosto al risultato di un lavoro sul campo e dovrebbe chiedersi come si fa a sapere se l’individuo che si sta formando impara dall’esperienza, quali variabili vengono coinvolte in questo processo, come analizzare i cambiamenti significativi che si chiedono alla formazione, all’individuo, al team, all’organizzazione, all’istituto.

Purtroppo spesso molto denaro va sprecato perchè non si guarda all’impatto della formazione su altri valori, oltre a quelli del mero apprendimento.

Va sottolineato inoltre, e questo non è un aspetto trascurabile, che non sempre c’è sufficiente motivazione in chi affronta un percorso di formazione, specialmente se obbligatorio.

Alcuni infatti lo vivono più che come opportunità, come un aggravio e una perdita di tempo e spesso questo senso di frustrazione si presenta perchè al termine della formazione non sempre si riesce ad applicare ciò che si è imparato.

L’impatto e il valore aggiunto che si dovrebbero avere dalla formazione in realtà vengono bloccati da una formazione che resta fine a se stessa. 

Chi cerca risultati diversi dovrebbe mettere un po’ di energia nella progettazione, nel monitoraggio del percorso di formazione e, non ultimo, nella motivazione dei propri sottoposti, tutti aspetti solitamente piuttosto trascurati o osservati con una certa superficialità.

Così accade che alcuni imparano poco o niente, o non riescono ad applicare quello che imparano.

Altri trovano nella formazione qualcosa di utile per se stessi e magari riescono anche ad applicarla per ottenere risultati tangibili.

Altri ancora, forse la maggioranza, usa qualche forma di ciò che ha appreso, ma con minimi risultati.

Sono decenni che si parla di formazione nella scuola, di aggiornamento obbligatorio per migliorare l’offerta formativa, eppure la nostra scuola sembra ancora lontana dall’efficienza che si sperava di raggiungere con gli enormi sforzi, anche economici, con la  dispersione di energie e intenti  che sono stati prodotti.

Forse una visione più attenta e consapevole sul processo di apprendimento e trasferimento delle conoscenze può contribuire al miglioramento della situazione, tenendo conto anche del momento storico in cui viviamo, caratterizzato da volatilità, incertezze, caos e ambiguità, che cambia rapidamente e ci impone una continua revisione degli strumenti e delle competenze.

La formazione per essere veramente efficace deve provocare un cambiamento o una nuova performance.

Questo vale per tutti gli ambiti, da quelli aziendali a quelli dell’educazione.

Talvolta si assiste a un divario invalicabile tra il sapere una cosa e il “fare” con quella conoscenza. 

Nell’apprendimento occorre mettere in campo strategie diverse, non soltanto processi di memorizzazione.

Confrontiamo fatti e ne cogliamo le differenze, usando le tecniche del problem solving.

Non basta apprendere delle procedure e imparare ad applicarle anche senza comprenderle pienamente, perchè è sufficiente che si presenti una variazione, un imprevisto e questo sistema va in crisi. Sono necessarie una conoscenza e una comprensione profonda delle procedure, per poter applicare le mie conoscenze anche in condizioni diverse.

Lo sanno bene gli insegnanti che applicano un metodo che “ha sempre funzionato” e che invece con una certa classe, con un certo alunno si accorgono che non funziona affatto. Anche per questo, nella pratica dell’insegnamento non si può applicare lo stesso metodo sempre e a tutti i gruppi di allievi che, con le loro caratteristiche individuali e la loro diversità, costituiscono le condizioni diverse in cui ci troviamo a operare. Comprendere ci dà la capacità di trasferire quello che ho appreso a un altro contesto, usando processi e metodi diversi. 

Quando pensiamo a un corso di formazione dobbiamo puntare a questa abilità.

Maria Grazia Cavallino

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