Bioenergetica – L’onda del respiro

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Bioenergetica – Il respiro è un movimento e crea movimento: L’onda del respiro

Il tuo respiro deve fluire con grazia, come un fiume,
e non come una catena di aspre montagne o il galoppo di un cavallo.”
Thich Nhat Hanh

Tutti sappiamo quanto il respiro sia funzione essenziale nella vita e per la vita: mai come in questo periodo ci è stato dimostrato quanto sia difficile respirare e farlo liberamente.

Ma quanto spesso prestiamo attenzione consapevole al nostro respiro ed al modo in cui entra e procede dentro di noi?

Il respiro è un movimento e crea movimento in tutto il corpo: durante l’inspirazione il movimento del corpo va verso il basso e leggermente all’indietro anche se impercettibilmente; di seguito il diaframma si abbassa, i polmoni si espandono occupando il loro massimo spazio nella gabbia toracica.

Anche la nostra pelvi è coinvolta ruotando all’indietro per lasciare più spazio all’addome.

L’abbassamento del diaframma fa si che le ultime costole si sollevino coinvolgendo così i muscoli intercostali.

Il petto si apre anche se nella respirazione naturale l‘inspirazione produce più movimento nell’addome (la pancia un poco si gonfia). 

Con l’espirazione la pelvi si porta leggermente in avanti favorendo così la risalita del diaframma nell’addome con l’aiuto dei muscoli addominali.

Il movimento dell’inspirazione è un movimento più attivo e come tale di solito è percepito mentre quello dell’espirazione è un movimento passivo e ha più a che fare con la nostra capacità di “lasciare andare”. 

L’approfondimento del respiro è associato ad un aumento di contatto con le nostre emozioni e sensazioni e quindi ad un complessivo aumento di vitalità della persona; il respiro in bioenergetica viene effettuato con la mandibola morbida e la bocca socchiusa favorendone così lo “scendere verso il basso”.

Il lavoro sul respiro in bioenergetica permette lo scioglimento delle tensioni muscolari che impediscono al corpo di “respirare naturalmente”, portando l’attenzione all’onda respiratoria e ai “tagli” che intervengono a modificarla, riducendola, deviandone il corso o addirittura interrompendola. 

Possiamo dire che una buona respirazione coinvolge tutto il corpo, aumenta le nostre sensazioni e conferisce vitalità, aumentando il nostro “sentire”.

Spesso però l’onda respiratoria non entra e fluisce liberamente nel corpo ma può incontrare ostacoli che ne rendono difficoltoso il passaggio: la gola ad esempio può essere percepita come un anello che stringe, a causa delle tensioni ai muscoli del collo legate spesso a parole non dette, voce o lacrime trattenute.

Questo può spiegare perché piangere, singhiozzare o urlare possono lasciare una sensazione di maggiore ampiezza del respiro.

Tali tensioni possono essere il risultato di conflitti emotivi irrisolti verificatisi nel corso dello sviluppo ed hanno sempre a che fare con restrizioni del respiro, qualunque sia la zona corporea interessata.

Obiettivo della bioenergetica è soprattutto prendere consapevolezza del punto in cui chiudiamo il nostro respiro, più che modificare attivamente la nostra respirazione cercando di “cambiarla” dall’esterno, e da quel punto di interruzione iniziare a comprendere… ma questo è l’inizio di un altro capitolo.

Una buona respirazione coinvolge tutto il corpo, aumenta le nostre sensazioni e ci conferisce vitalità, aumentando il nostro sentire.

Il costante richiamo al respiro, la possibilità di liberare la voce favoriscono il rilassamento muscolare e lo sviluppo di spontanee vibrazioni del corpo, restituendo alla persona la sua energia originaria e la possibilità di esprimersi in libertà. 

Monica Masoero

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